Da soli di Cristina Comencini racconta di quattro esistenze che prima erano due e ora sono diventate solitudini. Siamo nella seconda metà della vita, quando si fanno i conti con la maturità e c’è la resa dei conti con quello che è stato e con quello che sarà forse o di sicuro. Andrea e Marta, Laura e Piero stanno affrontando la fine o la crisi di un matrimonio e si confrontano, si fanno domande. A volte sono stati loro a lasciare o a volte sono loro a restare la sera a casa da soli davanti al gelato e alla serie tv preferita. Sono passati venticinque anni da quando gli amori sono nati, poi sono maturati, si è cambiati e trasformati, vagando nella vita in modo differente. Da soli è una storia, come tutte quelle della Comencini, estremamente intimista, profondamente vera, in cui quattro personaggi si domandano come sopravvivere a tutto questo e come affrontare la vecchiaia senza qualcuno affianco. Ma poi ci sono i nuovi interessi e nelle stanze vuote riemerge il sorriso di un figlio, la complicità di chi pensavi lontano e invece non lo è, ma ti capisce, nonostante tu sia sua madre o suo padre. Poi non è detto che tutto sia finito, che la vita finisca lì, che l’amore sia esaurito perché a volte ci si riscopre innamorati, ci si vede per quello che si è, al di là del tempo che è passato e ci ha divisi e ci ha allontanati e ci ha cambiati. Ad una certa età ci si avvicina alla verità e allora è bello ritrovarsi e finalmente capire il senso di tutto quello che ci scorre dentro e affianco. In Da soli di Cristina Comencini riscopriamo i sentimenti tra le rughe e la voglia di libertà.