Mimmo et Cristofaro sont amis à la vie à la mort, camarades de classe et complices d’école buissonnière. Cristofaro qui, chaque soir, pleure la bière de son père. Mimmo qui aime Celeste, captive du balcon quand Carmela, sa mère, s’agenouille sur le lit pour prier la Vierge tandis que les hommes du quartier se plient au-dessus d’elle. Tous rêvent d’avoir pour père Totò le pickpocket, coureur insaisissable et héros du Borgo Vecchio, qui, s’il détrousse sans vergogne les dames du centre-ville, garde son pistolet dans sa chaussette pour résister plus aisément à la tentation de s’en servir. Un pistolet que Mimmo voudrait bien utiliser contre le père de Cristofaro, pour sauver son ami d’une mort certaine.L’intrigue est semblable à celle d’un livret d’opéra : violence et beauté, bien et mal se mêlent pour nous tenir en haleine jusqu’au grand final.
Una parte può rappresentare il tutto? Forse sì. Almeno nel caso di Borgo Vecchio, quartiere nel cuore di Palermo. Il suo dedalo di strade e viuzze, i palazzi barocchi e scalcinati, i portoni di legno alti e scrostati sono la miniatura fedele di tutta la città .Vari i personaggi che animano questo luogo. Ci sono Mimmo e Cristofaro, amici per la pelle, Carmela, che fa la prostituta e ha una figlia, il rapinatore Totò e altri ancora. Qui si sovrappongono le grida del pestaggio con lo sciabordio del mare, il caos delle salumerie gremite di gente con le bilance truccate, le corse clandestine di cavalli con il pane sfornato fresco due volte al giorno, il tran tran monotono con il presidio porta a porta delle forze dell’ordine. Giosuè Calaciura descrive tutte le contraddizioni di un rione e della sua città. “Borgo Vecchio” è un ritratto sfaccettato e complesso di una realtà sempre in bilico tra meraviglia e decadenza. Una narrazione fatta da chi questa città prima di tutto conosce e ama.