«Le premier soir, je me suis donc endormi sur le sable à mille milles de toute terre habitée. J'étais bien plus isolé qu'un naufragé sur un radeau au milieu de l'océan. Alors, vous imaginez ma surprise, au lever du jour, quand une drôle de petite voix m'a réveillé. Elle disait : “S'il vous plaît... dessine-moi un mouton !” J'ai bien regardé. Et j'ai vu ce petit bonhomme tout à fait extraordinaire qui me considérait gravement...»
Il piccolo principe si presenta con una domanda. Anzi nemmeno si presenta, la fa e basta. Poi ne fa altre. Ne fa tante che l'aviatore non riesce a porre le proprie. L'aereo dell'aviatore è rotto e sembra impossibile ripararlo, mentre l'ometto s'è mosso in giro per l'universo con addosso solo i suoi vestiti e la sua curiosità. [...] E se ne va leggero come se non fosse mai arrivato in questo pianeta violento, in questo tempo di solitudini. Ci ricorda che c'è sempre un posto dove andare o semplicemente tornare, che abbiamo un destino anche se non è scritto da nessuno