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Il romanzo della nazione


Auteur :
Maggiani, Maurizio

italien

Nombre de pages : 297
Éditeur : Feltrinelli
Date d'édition : 2017-01

prix TTC :
12,50 €
Réf.9788807888953

Description

Nous sommes des histoires, nous sommes les histoires auxquelles nous avons appartenu, nous sommes les histoires que nous avons entendues. Et Maggiani sait écouter. Il écoute ces torrents de voix qui s’élèvent du chant de la Nation que l’on aurait pu être et que nous ne sommes pas devenus, les voix d’un peuple qui a reflué dans l’immatérialité de la mémoire. Il s’immisce dans les plis de la vie soi-disant ordinaire de ses personnages, et raconte. Il raconte un père et une mère qui s’éteignent à petit feu et emportent avec eux, d’abord dans l’oubli puis dans la mort, un monde de certitudes : le soin apporté aux choses, à la maison, aux rapports familiaux. Il rappelle ce qu’est la bonne (et injuste) fatigue de ramener le pain à la maison, ce que c’est d’apprendre la mort de Togliatti par un beau soleil d’été. Il raconte l’édification d’un arsenal militaire : un chantier immense, bouillonnant, où s’entrecroisaient ingénieurs et ouvriers, médecins et marins, forçats et révolutionnaires. Magnait nous livre là un conte mythique sur l’histoire récente de la nation italienne.

"Siamo storie, siamo le storie a cui abbiamo appartenuto, siamo le storie che abbiamo ascoltato. E infatti Maggiani ascolta. Ascolta il fiume di voci che si leva nel canto della nazione che avremmo potuto essere e che non siamo, le voci di un popolo rifluito dentro l'immaterialità della memoria. Si insinua nelle pieghe della vita apparentemente ordinaria dei suoi personaggi e racconta. Racconta di una madre e di un padre che si spengono portando con sé, prima nella smemoratezza e poi nella morte, un mondo di certezze molto concrete: la cura delle cose, della casa, dei rapporti parentali. Rammenta la fatica giusta (e ingiusta) di procurarsi il pane e di stare appresso a sogni accesi poco più in là, nella lotta politica, nella piana assolata quando arriva la notizia della morte di Togliatti. Racconta, allestendo un maestoso teatro narrativo, della costruzione dell'Arsenale Militare: un cantiere immenso, ribollente, dove accorrono a lavorare ingegneri e manovali, medici e marinai, ergastolani e rivoluzionari, cannonieri e fonditori, inventori e profeti, cuoche e ricamatrici, per spingere avanti destini comuni, avventure comuni, speranze in comune. Racconta di come si diventa grandi e di come si fondano speranze quando le speranze sono finite. Mai si era guardato negli occhi di un padre così a fondo per domandare una sorta di muto perdono, più grande della vita. Nella mitica contea di Maurizio Maggiani ci siamo tutti, a misurare quanto siamo stati, o meno, 'fondatori di nazioni'."